domenica 18 gennaio 2009

Yasmin von Hohenstaufen President of Ucert

Ucert eletto Organo Consultivo Energie Alternative della Casa Bianca



Barack Obama e l'energia pulita: una breve rassegna stampa

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"Per dare finalmente alla luce una 'clean energy economy', noi dovremo raddoppiare la produzione di energie alternative nei prossi tre anni".

New York Times
Il discorso di Obama dà una spinta all'energia pulita
"Per dare finalmente alla luce una 'clean energy economy', noi dovremo raddoppiare la produzione di energie alternative nei prossi tre anni" ha affermato Obama in un discorso alla George Mason University, Fairfax, Virginia. “Noi modernizzeremo più del 75% dei palazzi federali e miglioreremo l'efficienza energetica di due milioni di case americane: ciò farà risparmiare ai contribuenti miliardi sulle bollette energetiche”.
Obama ha anche dichiarato che la nazione deve cominciare a costruire una rete intelligente capace di minori dispersioni, di meno blackout e di resistere perfino a eventuali attacchi, oltre che risparmiare soldi e aiutare le energie rinnovabili.
Obama ha a lungo parlato della creazione di nuove priorità energetiche come candidato presidenziale, e spesso ha fatto cenno della creazione di nuovi posti di lavoro ("green jobs"). Il suo discorso odierno serve anche a rassicurare una flotta di industrie di energia rinnovabile, che sperano in un pacchetto di incentivi.

BBC
Gli elementi chiave dello Stimulus Plan di Obama
Immediati tagli di tasse per 1.000 dollari a famiglia
Creazione di una nuova rete a banda larga
Benefits sull'assistenza per i disoccupati
Raddoppio degli investimenti sulle energie alternative e il ridisegno della griglia energetica

Boston Globe
Il pezzo più verde del discorso di Obama: Possiamo davvero avere una "clean energy economy"?
Barack Obama ha concesso enormi speranze agli ambientalisti oggi, impegnandosi per la nascita di una economia a energia pulita. I suoi commenti - che hanno avuto una così vasta eco - danno il più chiaro segnale del suo tentativo di creare una sorta di "green New Deal" combinando la creazioje di posti di lavoro con l'energia pulita e la modernizzazione delle infrastrutture.

Reuters
I piani sull'energia verde di Obama creano insieme speranza e scetticismo
I sostenitori delle energie alternative e dell'efficienza energetica sono stati deliziati giovedì dal discorso del Presidente eletto Barack Obama sul sostegno all'economia, ma alcuni analisti avvertono che la sua agenda energetica potrebbe essere urtata con le turbolenze al Congresso e dal rallentamento dell'economia.

Wall Street Journal
Obama: L'eco-efficienza nello Stimulus Plan
Il Presidente eletto Barack Obama sembra determinato a mostrare che i suoi piani energetici e ambientali non saranno intaccati dall'aumentare del deficit federale (che potrebbe raggiungere 1,2 trilioni di dollari quest'anno).
Parlando questa mattina morning a Washington, D.C., Obama ha dato un esempio di ciò che potrebbe fungere da stimolo a breve termine per l'economiae nel contempo consentire risparmi per le finanze pubbliche a lungo termine: la ristrutturazione eco-efficiente degli edifici pubblici americani. "Ciò consentirebbe risparmi di miliardi di dollari al governo federale e al contribuente”. Ora Obama deve convincere gli scettici che una rapida azione sulle infrastrutture energetiche non preclude un'azione altrettanto risoluta sul cambiamento climatico.

Il Riformista
Usa; Obama: sgravi a 95% americani e spesa per scuole, energia
"Dobbiamo fare scelte difficili" per porre "le fondamenta di un nuovo sistema economico", ha detto Obama.
Il piano di incentivi all'economia americana su cui sta lavorando il presidente eletto Barack Obama "contribuirà a creare circa tre milioni di posti di lavoro" e include "un piano di sviluppo energetico che farà risparmiare miliardi di dollari". Lo ha detto il presidente eletto Barack Obama durante il discorso pronunciato alla George Mason University di Fairfax, in Virginia. Obama ha inoltre sottolineato l'impegno a favore della scuola e del miglioramento delle infrastrutture. "Lavoreremo per modernizzare gli edifici federali, costruiremo strade, ponti e scuole, fornendo le dotazioni tecnologiche necessarie nel ventunesimo secolo. Investiremo nelle nuove tecnologie e nelle energie rinnovabili", ha detto il presidente eletto. Il presidente eletto ha inoltre ribadito che, come promesso durante la campagna elettorale, saranno previsti sgravi fiscali per il 95 per cento degli americani.

Rai News 24
Obama: gli Usa raddoppieranno la produzione di energia alternativa in 3 anni
Il presidente eletto Barack Obama s'impegna a raddoppiare nell'arco di tre anni la produzione di energia alternativa negli Stati Uniti. L'iniziativa fa parte del programma di aiuti all'economia che Obama intende avviare per far fronte alla recessione. Il piano di rilancio dell'economia predisposto dal team che entrerà alla Casa Bianca ha un costo di 775 miliardi di dollari.

La Stampa
Due visioni della ripresa
Barack Obama espone da Fairfax, Virginia, il progetto di «ricostruire» l’economia nazionale e Nicolas Sarkozy da Parigi ribatte che l’America non è più l’unico leader del mondo e dovrà scendere a patti per realizzare il «nuovo capitalismo». Il dialogo a distanza fra il presidente eletto degli Stati Uniti e l’inquilino dell’Eliseo inaugura il confronto globale su che cosa bisogna costruire sulle ceneri del 2008 che, secondo quanto afferma uno studio degli economisti del «Council on Foreign Relations» di New York, «sarà ricordato come l’anno in cui il sistema finanziario moderno è crollato».
I due leader partono da bisogni differenti. Per Obama la priorità è scongiurare la depressione nazionale facendo leva su energie alternative, grandi opere, riforma sanitaria, tagli fiscali e sviluppo di Internet al fine di «trasformare l’America indirizzando la ricchezza verso la classe media», come suggerisce il rapporto «Progressive Growth» firmato dal co-presidente del team di transizione John Podesta.
Per Sarkozy invece la priorità è disegnare un nuovo sistema economico internazionale che metta al riparo l’Europa da nuovi terremoti.

TG5
Il piano di Obama: cambiare, e subito
Un piano da 800 miliardi di dollari per salvare l'America da una recessione ancora più dura: il presidente eletto, Barak Obama, ha rilanciato - con un forte e accorato discorso all'Università George Mason in Virginia - il suo pacchetto di stimoli di fronte a un'economia in crisi che ha prodotto negli ultimi mesi quasi tre milioni di disoccupati. Non perde tempo l'uomo che il prossimo 20 gennaio entrerà alla Casa Bianca: dichiara finita l'era dell'irresponsabilità che ha portato alla catastrofe e si si è presentato ancora una volta come il rappresentante di Main street - l'uomo comune americano - contro Wall street, il regno della finanza, responsabile appunto del crollo economico. Obama insiste: servono decisioni immediate, a partire dal taglio di tasse - per un valore di 1.000 dollari a famiglia - a favore del 95 per cento della popolazione americana e a riforme - in senso sociale - della sanità e dell'istruzione. E poi un nuovo modello di sviluppo capace di consumare e inquinare di meno, dunque un piano di investimenti per riconvertire l'America che servirà da volano alla ripresa dell'occupazione e della crescita. Se riuscisse nel suo intento di risollevare l'America sarebbe un super eroe come spiderman, il fumetto che Obama ha confessato di leggere e di collezionare. Ed ecco che nel prossimo numero della rivista dell'uomo ragno - uscirà propio il 20 gennaio, giorno del suo insediamento - Peter Paker, l'alterego di spiderman, scoprirà due Obama identici e salverà quello vero smascherando l'impostore.

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