La Principessa Yasmin von Hohenstaufen presidente Ucert a Bruxelles vara Nuove Direttive Ue per la Ecorivoluzione ad idrogeno .Anche la nautica da di porto ad idrogeno...
AMBIENTE Il profeta americano della rivoluzione industriale "verde" è a Roma
per presentare un progetto della Regione con il ministero dell'Ambiente
Nasce in Puglia l'Italia ad idrogeno
Con Rifkin per l'energia pulita
Dal prossimo mese parte la costruzione di cinque distributori di idrometano
di ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - "Questo è un grande momento per l'Italia: adesso l'obiettivo idrogeno è più vicino. Nascerà una rete di energia diffusa che alleggerisce il peso del trasporto, l'impatto inquinante e la bilancia commerciale. Si potrà viaggiare leggeri, con un carburante regalato dal sole e dal vento". Jeremy Rifkin, il profeta della rivoluzione industriale verde, è a Roma per presentare un progetto messo a punto in tre anni grazie ai 5 milioni di euro investiti dal ministero dell'Ambiente e dalla Regione Puglia e al contributo tecnico dell'Università dell'idrogeno. Il prossimo mese partirà la costruzione di cinque distributori di idrometano, una miscela composta dal 70 per cento di metano e dal 30 per cento di idrogeno. In ogni provincia della Puglia sarà così possibile fare il pieno scegliendo fra tre opzioni: idrogeno puro, idrometano e metano.
In Italia circolano 600 mila auto a metano: almeno quelle omologate negli ultimi due anni possono utilizzare la nuova miscela senza dover fare alcun intervento sul motore e senza controindicazioni sul piano della sicurezza secondo le relazioni tecniche preparate dall'Università di Pisa e dai vigili del fuoco. Questa scelta inoltre consentirà di abbattere le emissioni inquinanti del 20 per cento e di guadagnare in potenza.
Nel mondo esistono una quindicina di distributori di idrogeno per automobili, ma la filiera dell'idrogeno pulito, quello ottenuto da fonti rinnovabili, sta nascendo in Italia. E anche per l'idrometano è un debutto su scala mondiale. Particolarmente importante perché l'idrogeno ha una doppia funzione: fa da accumulatore, perché permette di immagazzinare l'energia che viene dal sole, dal vento, dalle biomasse, dall'acqua, e da vettore per il settore dei trasporti, un settore che in Italia è basato per oltre il 96 per cento sul consumo di prodotti petroliferi.
"Daremo a tutti la possibilità di fare il pieno con una miscela a base di idrogeno", continua Rifkin, "e costruiremo anche un servizio pubblico di taxi basato sul sistema idrogeno, fuel cell, motore elettrico. Le auto pubbliche a idrogeno aspetteranno i loro clienti negli aeroporti pugliesi e, visto che in ogni città ci sarà un distributore a idrogeno, potranno fare il pieno su tutto il territorio regionale e tornare alla base. Voglio sottolineare che tutto l'idrogeno utilizzato sarà ricavato dall'acqua utilizzando fonti rinnovabili locali.
E' questa la terza rivoluzione industriale: un modello di energia pulita e decentrata che segue il modello flessibile del web. Come le informazioni, l'energia deve essere presa e data in milioni di luoghi, in tutto il mondo, creando un sistema più democratico, più sicuro e più affidabile. Non è un sogno utopico: in Puglia abbiamo dimostrato che si può partire e che conviene".
Inoltre, sottolinea Rifkin, costruendo le autostrade dell'idrogeno ci si può avvicinare all'obiettivo ambizioso fissato dall'Unione europea al 2020: 20 per cento di energia dalle fonti rinnovabili. Per l'Italia la strada è in salita visto che in 12 anni dobbiamo triplicare la nostra capacità di fornire energia pulita e che rischiamo di arrivare ancora una volta in ritardo, come è già accaduto per i tagli di gas serra previsti dal protocollo di Kyoto.
"La rete di distributori a idrogeno dimostra che la Puglia può diventare la California dell'Italia", propone il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. "E non è un caso isolato: con le centrali solari ideate da Carlo Rubbia abbiamo già posizionato un altro tassello dell'energia verde. E' questa la strada per far crescere il paese utilizzando le tecnologie più avanzate e spendendo i soldi in opere pubbliche che siano veramente utili. Noi lo chiamiamo l'ambientalismo del fare bene".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento