La Principessa Yasmin von Hohenstaufen ha vissuto in diversi paesi europei, in Asia, negli Stati Uniti e in Arabia.Plurilaureata , ha ricoperto incarichi diplomatici ed e' docente universitaria, giornalista.Presidente del Reader's Digest,Della FIPP,Faep Aie, Presidente Ucert, Ucle.
L'antico enigma della pieve
IlTirreno — 04 agosto 2004 pagina 03 sezione: PIOMBINO
CAMPIGLIA. C’è una principessa di professione scienziata, che ritiene di aver risolto l’antico enigma di Campiglia, quello del quadrato magico con la scritta “Sator arepo tenet opera rotas”. Magico, perché è un quadrato formato da cinque parole che possono essere lette sia in orizzontale che in verticale; ma per gli appassionati questa è solo una delle caratteristiche di un arcano che da secoli impegna e appassiona storici ed esoterici. Il “Sator” più antico pare essere quello scoperto a Pompei nel ’36 su una colonna della Grande palestra del sito archeologico, ma sparsi per l’Italia ce ne sono altri: a Roma, nella basilica di Santa Marina Maggiore, dove c’è anche il palindromo (frase che “corre all’indietro” perché può essere letta anche al contrario) “Roma summus amor”; nell’abbazia di Montecassino; a Magliano dei Marsi e a Capestrano, in Abruzzo; su un manoscritto della Biblioteca capitolare di Vercelli... È conosciuto anche in Egitto, Abissina, in Scandinavia e non solo. Il quadrato magico di Campiglia è su una parete del transetto di sinistra della pieve di San Giovanni, nel cimitero. Nella guida di Campiglia dello storico Roberto Mancini, il quadrato della pieve viene segnalato, ipotizzando che la sua funzione fosse quella di tenere lontani gli incendi, che di frequente, all’epoca, devastavano le chiese coperte in legno. Ma ora la principessa Yasmin von Hohenstaufen, ecologa, nel saggio Ecoevolutionary management dà altra spiegazione: l’enigma, dice, è un «monito per l’umanità da parte di coloro che nel Sigillo della sacra scienza furono consapevoli che altri pianeti, o la stessa terra, sono destinati alla fine a causa del buco nell’ozono». Come è approdata a questa spiegazione apocalittica? Nel primo quadrato superiore destro, l’ecologa ricava la parola “poro”, che traduce con “buco”; gli anagrammi sull’asse riportano al termine “nera”, quindi, sostiene, si può intendere come “nero” (“buconero”), ma anche “acqua”; altri anagrammi sul quadrante destro superiore del quadrato magico riportano all’anagramma di “arsa” (“Il pianeta sarà arso a causa di due fori”). Ma sono molti ad aver anagrammato la frase. Nel 1926 il pastore evangelista Felix Grosser scoprì che le lettere possono formare un incrocio fra la A e la O ottenendo la parola “Paternoster”; altri anagrammi vanno sul diabolico, per esempio “Satan oro te, pro arte a te spero”. Con il quadrato ha giocato anche l’enigmista Stefano Bartezzaghi, ricavando tutt’altro: “Pornostar: parte osée a teatro”; “Sottrar oro a Paperone: saette”. E non manca certo l’interpretazione cabalistica. Quella di A. D. Grad conclude che il quadrato magico è centrato sul 13, ovvero sull’Unità. Altri ancora individuano la croce tornando sulla scritta latina “A Paternoster O”, aggiungendo che le estremità A e O sono l’Alfa e l’Omega dell’alfabeto greco, che nella tradizione cristiana simboleggiano l’inizio e la fine per la frase del Libro dell’Apocalisse («Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, l’inizio e la fine»). Per questo, secondo la lettura, il quadrato magico è presente negli edifici di culto. Paracelso, invece, pare usasse il quadrato come talismano erotico. Ma che ne dice Riccardo Francovich, medievalista che ha fatto molte ricerche nella zona di Campiglia? «Niente - risponde il professore -, non ho mai studiato il quadrato magico, anche perché a queste cose non ci credo».
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