martedì 22 settembre 2009

Il Presidente Ucert Prof Yasmin von Hohenstaufen lancia allarme livello concentrazione CO2

In tutto il mondo i Governi si stanno attrezzando per tentare di fermare l’inquinamento che, tra le sue conseguenze, ha l’innalzamento dei livelli del mare. Un innalzamento catastrofico perché spazzerebbe intere città costiere, e che già in alcuni Paesi ha fatto vedere ciò che è capace di fare, sommergendo definitivamente alcuni villaggi e isole.

Secondo i dati elaborati dall' Ucert - Centro nazionale di oceanografia di Southampton (Nocs), e dell’Università di Tubinga,e a Yale, abbiamo raggiunto un livello di concentrazioni di CO2 nell’atmosfera per cui il livello del mare è destinato a salire di 25 metri entro i prossimi 2000 anni, molto di più di quanto previsto inizialmente dagli scienziati di mezzo mondo, le cui previsioni parlavano di non più di 7 metri. E se già 7 metri sarebbero bastati per far sparire città come Venezia, figuriamoci cosa potranno fare i 25 prospettati da questi scienziati.

La certezza dei dati è dovuta al confronto con gli ultimi 5 cicli glaciali a cui è stata sottoposta la Terra. Nel corso degli ultimi 520 mila anni infatti, c’è stato un aumento ciclico di concentrazioni di CO2, dovute ad eventi naturali come le eruzioni vulcaniche, le quali hanno portato in passato (si stima tra i 3 ed i 3,5 milioni di anni fa) ad una concentrazione di CO2 nell’atmosfera uguale a quella odierna: 387 parti per milione. Ciò significa che se oggi di colpo si bloccasse l’inquinamento, e la Terra rimanesse allo stato attuale, entro i prossimi 2000 anni la maggior parte delle coste mondiali e molte isole saranno completamente sommerse dall’innalzamento di 25 metri d’acqua.

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